Non importa se siamo maschi o femmine, non importa se siamo esordienti, ragazzi, juniores o quant’altro. Siamo nuotatori a livello agonistico.
Quando nuotiamo l’acqua ci sfiora la pelle, siamo un tutt’ uno. Lei aiuta noi e noi aiutiamo lei nella sua sola semplicità.
Non riusciamo farne a meno anche se in molti si domandino come faccia a piacerci andare avanti e indietro per una vasca per ore.
Come faccia a piacerci l’odore del cloro ormai penetrato nella nostra pelle, nei nostri accappatoi o come facciamo d’inverno a buttarci nell’acqua fredda.
Saliamo su quel blocco aspettando solo il fischio, una gara di pochi minuti ma molto importante. In quel momento pensiamo che intorno a noi non ci sia nessuno: solo l’acqua e noi.
Amiamo il nuoto ed amiamo la sfida: contro noi stessi e contro gli altri.
Non sempre è facile, siamo giovani con ancora tanta inesperienza: alcune volte va male, altre va bene.
Quando nuotiamo la nostra testa si svuota, eliminiamo tutti i pensieri, belli o brutti che possano essere; forse perché siamo nati con le pinne, con l’odore del cloro … ma siamo nuotatori.
Ci sono giornate positive ed altre negative ma questo è lo sport che abbiamo scelto.
Tutti i giorni siamo presenti, passiamo ore ed ore ad allenarci insieme: ci conosciamo anche meglio di come ci conoscono le nostre famiglie, i nostri stessi genitori.
Mangiamo in macchina, studiamo sulle tribune in attesa di entrare in acqua; i nostri genitori fanno salti mortali per accompagnarci e venire a prenderci.
Ridiamo e scherziamo, ci asciughiamo i capelli insieme, rinunciamo ad uscire con altri amici perché la nostra preferenza è sempre e comunque sugli amici del nuoto e non importa stare a casa una sera perché magari ci sono degli impegni che non danno la possibilità di vederci e non ci importa se i non nuotatori non capiscono.
Perché noi, ci vedremo il giorno dopo e quello dopo ancora.